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23/11/2022

Il cantiere diventa digitale con le tecnologie Leica Geosystems

Testo di: Daniela Stasi

La storica impresa cuneese Saisef sta immaginando il futuro insieme ai sistemi Leica Geosystems. La digitalizzazione dei cantieri va così a coinvolgere tutti i settori, dall’ufficio tecnico con l’impiego di stazioni robotizzate e sistemi GPS alla parte operativa in campo con il machine control sulle macchine e con l’assistenza agli scavi 2D e 3D. Abbiamo chiesto i dettagli a Filippo Blengini, direttore tecnico di Saisef, che ci ha raccontato come tutte queste tecnologie sono state applicate al cantiere stradale nelle Langhe

È possibile rimanere legati alla tradizione, alle proprie radici, e allo stesso tempo essere innovativi? È possibile avere uno sguardo che valorizzi il passato ma che scorga in anticipo il futuro? Spoileriamo subito la risposta, che è un grande sì. E lo dimostriamo parlandovi di Saisef, azienda cuneese specializzata in infrastrutture viarie, estrazione inerte, urbanizzazioni, edilizia industriale, che tra due anni spegnerà ben 100 candeline e che, nel suo secolo di storia, è stata portatrice sana di innovazione con la I maiuscola. Ultima sua sfida: la digitalizzazione del cantiere grazie alle tecnologie Leica Geosystems. Questa è la storia che vogliamo narrarvi in questo articolo. E occupandoci di movimento terra, non possiamo che farlo in modo concreto, non astratto. Come? Intervistando la quarta generazione, Filippo Blengini e Andrea Tonello, rispettivamente direttore tecnico e direttore amministrativo di Saisef, e raccontando l’interessante cantiere stradale nelle Langhe dove l’impresa ha sperimentato per la prima volta la digitalizzazione del cantiere.

 

Saisef, innovatrice da sempre

Come già anticipato, i sistemi Leica Geosystems rappresentano la sfida più recente per Saisef. Ma l’impresa ha iniziato a innovare – e a rinnovarsi continuamente – fin da quando è nata. Il loro “slogan” dice proprio questo: Dal 1924 costruiamo il futuro”. E se si guardano i fatti, è così, l’azienda ha sempre puntato sull’innovazione tecnica e tecnologica: nel 1932 inizia a produrre il primo conglomerato bituminoso in tutta l’area del sud Piemonte, nel 1968 acquista poi l’impianto totalmente automatico per il suo confezionamento e nel 1969 utilizza la prima autobetoniera nella provincia di Cuneo. Saisef oggi conta un organico di 80 dipendenti, un parco macchine movimento terra di oltre 150 mezzi e le cave di Villanova Mondovì, Vicoforte e Bagnasco, dove sono estratti, lavorati e commercializzati inerti, conglomerati bituminosi e calcestruzzi preconfezionati. Lavora nel pubblico e nel privato industriale in un’area che va da Torino a Imperia. Ecco qualche numero: più di 2.000 km di strade e autostrade realizzate e oltre 1.000 mc di calcare dolomitico estratto e lavorato ogni giorno. Saisef, inoltre, ha da sempre un occhio di riguardo per l'ambiente: esegue opere di ingegneria naturalistica, ripristini spondali, sistemazioni ambientali ed è stata partner nella realizzazione di impianti eolici ed idroelettrici per la produzione di energia alternativa.

Venendo al focus dell’articolo, grazie anche alle agevolazioni fiscali previste dal Piano Transizione 4.0 per le imprese che investono in nuovi beni strumentali, l’azienda ha deciso di effettuare un importante investimento sia in nuove macchine operatrici sia in tecnologie Leica Geosystems. In particolare, la digitalizzazione dei cantieri va a coinvolgere tutti i settori, dall’ufficio tecnico mediante l’impiego di stazioni robotizzate e sistemi GPS alla parte operativa in campo con il machine control sulle macchine e con l’assistenza agli scavi 2D e 3D.

 

 

La tecnologia Leica Geosystems per la realizzazione di una nuova strada nelle Langhe

Banco di prova per l'utilizzo della tecnologia Leica Geosystems da parte dell'impresa Saisef, il cantiere tuttora in corso per la realizzazione ex novo di una strada di 2 km a Cherasco, in provincia di Cuneo, documentato in diretta da noi di quellidelmovimentoterra.it (in fondo all’articolo il video sul campo): abbiamo visto lavorare i nuovi escavatori Cat dotati del sistema 3D GPS Leica Geosystems iXE3 MC1, l'utilizzo del sistema GPS iCG70 T e della stazione totale robotizzata iCON iCR80. Un banco di prova particolarmente significativo se si pensa alla quantità di materiale movimentato: 200.000 mc di scavo, 150.000 mc di riporto, la realizzazione di 4.000 mq di muri di sostegno e di un cavalcavia dalla luce di 20 metri; sono coinvolti circa 80 mezzi e in alcune fasi 30-40 operatori in contemporanea.

 

Nuovo approccio al cantiere con Leica Geosystems: parola di Filippo Blengini

Per saperne di più e comprendere meglio il modo di Saisef di immaginare il futuro insieme a Leica Geosystems, abbiamo intervistato Filippo Blengini (nella foto a sinistra). Ecco cosa ci ha raccontato.

Può spiegarci nel dettaglio come avete applicato le tecnologie Leica Geosystems al cantiere stradale in corso nelle Langhe?

Le strumentazioni Leica Geosystems hanno permesso di ricostruire, in un cantiere che prevede un movimento terra importante, un progetto bidimensionale vecchio stile con dei modelli tridimensionali a superfici triangolate. Da tenere conto che, oltre alla parte stradale, abbiamo a che fare con un complesso sistema di gestione delle acque perché attraversiamo consorzi irrigui.

Come sono state accolte le nuove tecnologie dagli operatori?

Grazie alla semplicità d’uso, gli operatori e i tecnici non hanno avuto alcuna resistenza nel convertire l’approccio tradizionale al cantiere in una nuova dimensione tecnologica.

Per il passaggio dalla tradizione al nuovo approccio siete stati seguiti da Leica Geosystems Italia in tutte le fasi?

Assolutamente sì, per cambiare sono fondamentali la consulenza, il supporto tecnico e il supporto formativo perché è un continuo imparare. In Leica abbiamo trovato persone estremamente disponili ad accompagnarci in questo processo di crescita. Un processo che deve essere necessariamente graduale, perché la tecnologia supporta gradatamente la crescita delle persone.

Quali sono stati i principali vantaggi di un cantiere digitale?

Innanzitutto, il cantiere digitale è positivo in termini di sicurezza: l’utilizzo delle tecnologie Leica Geosystems negli scavi profondi, infatti, consente di realizzare opere con precisione a sei metri sottoterra senza dover ricorrere, come si faceva prima, al controllo diretto da parte degli operatori ai piani di scavo in mezzo a strette trincee. La precisione con cui si riescono a realizzare gli scavi permette inoltre di stabilire con la direzione lavori un rapporto di collaborazione e fiducia davvero senza eguali.

E sotto il profilo strettamente economico?

Abbiamo notato un notevole risparmio di gasolio per le macchine al lavoro. Aspetto che si riflette anche sul piano dell’ecosostenibilità, di fondamentale importanza in un periodo di incertezza energetica come quello che stiamo vivendo.

Secondo lei queste tecnologie producono evidenti benefici solo in cantieri particolarmente complessi come quello delle Langhe o anche in altri contesti?

I benefici sono riscontrabili in tutte le tipologie di cantiere. In un contesto come quello stradale, la possibilità di caricare un progetto complesso sulle macchine agevola notevolmente i tempi. Ma anche su appalti più piccoli con meno informazioni da gestire, si ha l’opportunità di generare modelli piani e a sezioni da bordo macchina. E ciò consente di integrare le informazioni mancanti alla progettazione.

È la vostra prima volta con Leica Geosystems?

No, abbiamo iniziato a usare le loro soluzioni machine control per il cantiere APM Terminals, la realizzazione del nuovo terminal container nel porto di Vado Ligure, per un totale di 200.000 mc di misti cementati gestiti tra il 2018 e 2020.

E perché avete scelto Leica Geosystems?

Abbiamo scelto Leica Geosystems come partner radicale per l’evoluzione dell’ufficio tecnico, non solo per l’operatività in cantiere, ma per tutta l’intera gestione tecnica e operativa. Con loro si è instaurato un rapporto stretto, di fiducia reciproca, che va ben oltre al prodotto.

 

All’intervista a Blengini aggiungiamo le parole del direttore amministrativo, Andrea Tonello (nella foto), parole di buon auspicio per l’evoluzione dell’intero settore: “Ci auguriamo che la digitalizzazione del cantiere con soluzioni Leica Geosystems possa diventare uno standard, un’abitudine all’interno dei nostri processi. Peraltro, questo nuovo approccio tecnologico potrebbe anche far appassionare le nuove generazioni e favorire un ritorno al bel mestiere dell’operatore”.

 

 

 

 

Guarda il video girato in cantiere:

 

 

 

 

 

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