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31/05/2023

Soluzioni Incofin per la sicurezza in cantiere, “mai più senza”

Testo di: Daniela Stasi

"Provare per credere" sembra uno slogan scritto apposta per le telecamere proposte da Incofin, tecnologie che promuovono la sicurezza in cantiere in modo semplice e intuitivo. Il sales team leader Daniele Davanzo ci racconta le peculiarità del kit telecamera a 360° e di Safeye dotata di intelligenza artificiale.

“Non è vero che gli operatori non sono pronti al cambiamento. Chi ha provato le nostre soluzioni per la sicurezza in cantiere non vuole più tornare indietro”. Con questa frase Daniele Davanzo, sales team leader di Incofin, realtà specializzata nei sistemi di assistenza alla guida per mezzi industriali, ha scalfito il pregiudizio che si ha sulla resistenza da parte degli operatori ad adottare sistemi di sicurezza. Perché, diciamolo, spesso la sicurezza è vista come una costrizione, come qualcosa che bisogna fare perché imposto dalla legge e non per tutelare sé stessi e gli altri. Quindi la percezione di chi, come Daniele, visita cantieri per promuovere sicurezza, è un punto di vista importante, in grado di ribaltare pregiudizi e preconcetti. Ma perché vi parliamo di tutto ciò?  Perché all’ultima edizione di Samoter siamo andati a visitare lo stand Incofin, dove erano in bella mostra diverse novità: oltre alla telecamera con intelligenza artificiale Safeye della sudafricana DotNetix (nella foto a sinistra), di cui abbiamo parlato già in modo approfondito sul nostro portale, il kit telecamera con visione del veicolo a 360° con capacità di riconoscere e segnalare pedoni, esposto per la prima volta (nella foto sotto). Due sistemi simili ma complementari. Non è tutto: in fiera l’azienda ha presentato in anteprima anche l’esoscheletro indossabile Mate XT di Comau. Ma un passo alla volta, ecco man mano cosa ci ha raccontato Daniele.

 

Intervista a Daniele Davanzo, sales team leader di Incofin

A Samoter, con le nuove soluzioni Incofin a portata di mano, abbiamo chiesto a Daniele Davanzo di spiegarcene i dettagli, i vantaggi operativi e le caratteristiche. 

Daniele, illustraci quali sono le peculiarità principali del kit telecamera con visione del veicolo a 360°?

Una soluzione innovativa, commercializzata a marchio Incofin, una prima assoluta per il mercato italiano, dove un sistema simile non era ancora presente. È il kit telecamera a 360°, con rilevazione tutt’intorno al perimetro del veicolo, quindi con la visuale anche dall’alto. In più viene rilevato ogni pedone entro il raggio di 9 metri, in modo da avere la massima attenzione nel caso in cui ci siano più persone intorno alla macchina.

In base alla tua esperienza nel settore mmt, credi possa destare interesse?

Ci aspettiamo un’ottima risposta dal mercato, è un prodotto sconosciuto qui in Italia e siamo i primi a poterlo presentare. Le richieste, dal lancio, sono in forte aumento perché la sicurezza in cantiere, oggi, è più sentita. Dati alla mano, infatti, gli incidenti in cantiere sono sempre tanti. La richiesta è alta, inoltre, anche perché questa soluzione è adatta anche ai veicoli industriali che circolano su strada (come ben visibile nella foto a destra), e sappiamo tutti che la possibilità di investire ciclisti e chi usa monopattini è in costante crescita: il kit telecamera a 360° prevede l’eliminazione totale dell’angolo cieco dei veicoli di grandi dimensioni e un alert attivo va in aiuto dell’operatore.

Su Safeye di DotNetix ti abbiamo già intervistato. Puoi ricordare brevemente ai nostri lettori di cosa si tratta?

Safeye di DotNetix è una telecamera con tecnologia a intelligenza artificiale pensata per ridurre il rischio di incidenti tra pedoni e macchine operatrici, in particolare per applicazioni heavy duty in cava, miniera e cantieri movimento terra. Ha una distanza di rilevazione fino a 50 metri ed è in grado di distinguere pedoni e veicoli ed è anche capace di aumentare o diminuire la zona di rilevamento in base alla velocità a cui si viaggia. Caratteristica distintiva di Safeye è quella di riuscire a rilevare un vuoto così da evitare ribaltamenti e danni alla macchina durante le operazioni di scarico in retromarcia o in presenza di burroni: la telecamera rileva ed emette un allarme.

Safeye è anche in grado di trasmettere in remoto tutte le rilevazioni e di registrarle in un cloud online, confermi?

Corretto. Nel cloud si possono poi consultare i percorsi giornalieri, la zona dove ci sono stati più rilevamenti e modificare alcuni parametri del processo stesso di rilevamento.

Safeye è disponibile solo in aftermarket?

È possibile integrare la telecamera tramite canbus nelle macchine previa autorizzazione da parte dei costruttori. Ma non solo: se un costruttore volesse fare un progetto insieme a noi, siamo in grado di fornire questa soluzione come prodotto di serie. Quindi la possibilità è duplice: sia aftermarket sia integrazione sul veicolo direttamente dal costruttore.

Qual è il ruolo delle telecamere oggi sul mercato nel settore movimento terra?

Se parliamo di prospettive, le telecamere sono l’argomento del giorno; se parliamo di numeri, abbiamo ancora tanto da fare. Siamo comunque sempre in una fase di lancio. Il mercato sta reagendo bene, il riscontro è positivo, c’è interesse e sensibilità.

Hai visto un cambiamento di sensibilità e attenzione?

Sono riuscito a vedere il passaggio, sulle macchine, dal comando idraulico al comando elettronico, già questa rivoluzione ha dato impulso alla digitalizzazione. E noi come provider e fornitore di sistemi hardware siamo molto ben visti in questa fase di transizione.

E secondo te il processo in atto aiuta l’impresa che deve investire a fare il passo?

Sì, perché sono sempre di più i contractor che chiedono come requisiti minimi sistemi in grado di incrementare la sicurezza in cantiere.

Come ti immagini il futuro?

Vedo molto ben integrate le nostre soluzioni anche sull’automazione dei veicoli, sulla robotizzazione, sulla guida autonoma e semi-autonoma. Siamo al posto giusto, nel momento giusto.

Quindi è nel presente che queste tecnologie vanno comprese?

Ogni giorno di più si fa un passo avanti. Qualche giorno fa ero da un cliente a cui abbiamo dato in prova il kit telecamera con visione del veicolo a 360°. I quattro operatori che hanno provato i sistemi, senza parlarsi tra loro, hanno detto: “queste soluzioni sono un valido aiuto, lavorare senza sarebbe una carenza”.

Le vostre telecamere sono semplici da utilizzare?

Sono semplicissime: una volta tarate dai nostri tecnici, le telecamere hanno solo la funzione di avvisare. Quindi l’operatore può anche non fare niente, il dispositivo avvisa con un alert visivo e acustico, l’operatore deve solo stare in ascolto. Nel caso in cui ci fosse la necessità di fare la ricalibrazione, è possibile effettuarla tramite il nostro sistema di assistenza da remoto o tramite i nostri tecnici.

Questo è possibile perché Incofin oltre a commercializzare i prodotti offre anche una serie di servizi, a partire dall’installazione?

Nella maggior parte dei casi ci occupiamo noi dell'installazione perché sono ancora prodotti a contenuto tecnologico, e quindi sia gli utenti finali che i rivenditori chiedono sempre di più il nostro intervento. Incofin ha iniziato a offrire il servizio di assistenza tecnica due anni fa e abbiamo appena assunto il terzo tecnico.

Garantite assistenza diretta su tutto il territorio nazionale?

Allo stato attuale sì. Quando il mercato sarà maturo, l’idea sarà quella di creare una rete di assistenza autorizzata. Comunque, su tre tecnici, due operano nella nostra sede a Origgio, in provincia di Varese, quindi coprono il Nord Italia, il terzo è di base a Bologna, ed è in grado di coprire tutto il Centro Italia. Tra l’altro, visto che siamo promotori di sicurezza, a Samoter abbiamo presentato anche una dotazione adottata dai nostri tecnici: l’esoscheletro indossabile Mate XT di Comau, che aiuta a fare meno sforzi e meno fatica nei movimenti degli arti superiori. Incofin è partita dalla dotazione ai propri tecnici ed è diventata rivenditore di questa nuova soluzione.

A chi è rivolto l’esoscheletro indossabile?

A chiunque. Dall’impresa edile all’officina, a tutte le categorie soggette a carichi sugli arti superiori. In questo caso, esuliamo dal mondo macchine per andare sulla persona.

 

 

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