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28/06/2023

Con Tracksformer di Minitop i cingoli si trasformano per ogni esigenza

Testo di: Daniela Stasi

Intuizione e profonda conoscenza del mercato del cingolo in gomma. Questo mix di ingredienti ha portato la piemontese Minitop a ideare e brevettare Tracksformer, l’innovativo sistema per rendere la minipala versatile sempre e ovunque. A raccontarci i vantaggi e le caratteristiche tecniche è il ceo Giovanni Pietro Giacomino.  

“L’imprenditore è essenzialmente un visualizzatore e un attualizzatore. Egli visualizza qualcosa, e quando l’ha visualizzata sa esattamente come farla accadere”. Non c’è frase più azzeccata di quella dell’autore Robert L. Schwartz per parlare di Tracksformer, l’innovativo sistema ideato e brevettato da Minitop per rendere la minipala versatile e performante in ogni momento e in ogni luogo.

Partiamo dal nome, originale e intuitivo: chi si occupa di contenuti come chi sta scrivendo questo articolo, non può che rimanere affascinata dal gioco di parole che richiama i celebri Transformers, protagonisti di una serie televisiva a cartoni animati trasmessa a partire dagli anni Ottanta. In quel nome si scorge molto dell’ingegno del ceo di Minitop Giovanni Pietro Giacomino, che lo ha ideato. Eccola l’intuizione imprenditoriale che fa del nome stesso del prodotto, qualcosa di innovativo: Tracksformer, dei cingoli in grado di trasformarsi.

Vediamo di cosa si tratta riportando le parole raccolte durante l’intervista a Giacomino.

 

Tracksformer, utilizzo semplice 12 mesi all’anno

Iniziamo col dire che Tracksformer è un marchio Minitop, azienda specializzata nella distribuzione in tutta Europa di cingoli in gomma e pneumatici per mmt, sinonimo di esperienza, passione e innovazione da oltre 28 anni. È un progetto totalmente Made in Italy.

Ma come funziona? Al momento dell’acquisto il cliente può scegliere tra quattro diversi tools sulla base delle proprie necessità, l’intercambiabilità tra loro può avvenire in autonomia e il montaggio e lo smontaggio sono operazioni semplici che non necessitano di un professionista esterno. Ogni tool si accoppia al rispettivo elemento metallico inserito nel nastro in gomma diventando parte integrante del sistema brevettato Minitop, una soluzione che permette di scaricare completamente a terra l’elevata forza motrice dei tracked skid loaders.

I tools rivestono i cingoli proteggendoli dall'usura, moltiplicando la loro durata fino a quattro volte. Un'idea per ridurre i costi di smaltimento e lasciare un'impronta più leggera sull'ambiente.

 

 

Intervista a Giovanni Pietro Giacomino

Qual è stata la scintilla che le ha fatto pensare a Tracksformer?

Vivo di pane e cingoli da 30 anni, non ho fatto altro che guardarmi intorno, ho interpretato e messo a fuoco le esigenze degli operatori. Sono voluto andare oltre i limiti dei cingoli tradizionali, che per certe applicazioni sono insostituibili, ma che per altre invece mostrano evidenti limitazioni su terreni a loro non congeniali quali ad esempio neve, sottobosco e discariche.  

L’idea è nata quindi ascoltando le reali esigenze di chi utilizza i cingoli?

Esatto. L’idea nasce dalle esigenze di ampliare il campo di applicazione delle macchine permettendo loro di lavorare su terreni che in genere sono ostici al cingolo.

Quali sono le applicazioni per cui è pensato Tracksformer?

Quattro le configurazioni previste: Snow (nella foto a sinistra), pensato per l’utilizzo su neve, si caratterizza per un elevato grado di aderenza grazie al particolare design degli artigli dei tools; Work Site (ultima foto in fondo), si contraddistingue per l’elevata forza di avanzamento, trazione e stabilità anche sui terreni più impegnativi e dall’elevato grado di usura; Asphalt (nella foto di copertina), garantisce un maggiore controllo delle rotazioni sul posto e nei cambi di direzione/inversione grazie alla maggiore superficie del battistrada dei tools a contatto con l’asfalto; Underwood (nella foto sotto), permette un’elevata tenuta trasversale e aderenza su terreni di tipo boschivo, con pendenze pronunciate e aree fortemente sconnesse e con superficie irregolare.

In questo modo davvero la minipala diventa versatile e può essere utilizzata tutto l’anno?

Proprio così. Oggi un’impresa può utilizzare la macchina 12 mesi all’anno indipendentemente dalle condizioni meteo o del terreno. Il vecchio fermo macchina oggi si trasforma in un’opportunità di guadagno.

Con Tracksformer ha aperto il cingolo anche a settori nuovi, come all’utilizzo forestale?

È un settore in cui vengono utilizzati i robot radiocomandati per lo sfalcio dell’erba sulle scarpate. Prima di tutto abbiamo analizzato bene il settore, le sue esigenze e le sue dinamiche, e poi nello sviluppo di Tracksformer abbiamo capito che potevamo dedicarci anche a questo segmento di mercato.

A livello tecnico, quali sono le peculiarità di Tracksformer?

Cuore del progetto è il sistema di fissaggio del tool al cingolo: dopo la prototipazione e sperimentazioni sul campo per tre anni, possiamo dire con grandissima soddisfazione che risulta ottimale in tutte le applicazioni per cui Tracksformer è pensato.

Si può dire che Tracksformer esplicita le potenzialità del cingolo…

Sì, è una novità, che dà una nuova vita a questo componente, possibile grazie a una grande passione per questo mondo e la convinzione fortissima che questo prodotto sarà ben accettato dal mercato. È davvero una nuova idea, a cui non aveva mai pensato nessuno.

Ci ha creduto ed è riuscito a proporre un prodotto realmente inedito

Sì, ho portato avanti un’idea in cui credo, fa parte del mio modo di essere imprenditore.

Che riscontro sta avendo sul mercato?

Piace, siamo andati al Bauma di Monaco con le dita incrociate e siamo tornati con la convinzione di aver avuto l’idea giusta. Vederci poi riconosciuto il Premio Innovazione presso il Samoter 2023 è stata un’ulteriore riprova che ci ha inorgoglito.

Ha riscosso un buon esito anche dalle imprese estere?

La partecipazione alla fiera Conexpo 2023 di Las Vegas ci ha confermato l’elevato interesse degli operatori statunitensi e canadesi. Il settore ha saputo cogliere le opportunità offerte da Tracksformer. I due Paesi rappresentano più del 50% del mercato mondiale delle minipale cingolate, offrendo una variegata tipologia di applicazioni Tracksformer può far la differenza.

L’usura inferiore è anche “amica” dell’ambiente?

Sì, Tracksformer esprime anche una sensibilità ecologica: la normativa sullo smaltimento dei cingoli esausti è severa, con il nostro prodotto riduciamo l’80% del costo di smaltimento.

Un cingolo tradizionale, utilizzato correttamente, può sopportare 500 ore di lavoro circa, con Tracksformer abbiamo testato una durata fino a 4-5 volte superiore. Un risultato possibile grazie non solo alla protezione esterna offerta dai tools in acciaio, ma anche alla speciale guida su cui appoggiano i rulli inferiori. L’usura interna ed esterna è dunque ridotta al minimo.

Quali sono i mercati a cui avete pensato?

Minitop opera in tutta Europa ed ora, finalmente grazie a Tracksformer, si affaccia al mercato statunitense e canadese, considerati target ideali.

Se dovesse sintetizzare Tracksformer in tre vantaggi?

Maggiore sicurezza sul cantiere, riduzione dei costi d’esercizio, maggiori opportunità di utilizzo della macchina.

 

 

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