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20/12/2023

La benna BF 120.4 di MB Crusher ha aiutato un’impresa abruzzese a trasformare un’idea in realtà

Testo di: Daniela Stasi

La benna frantoio BF 120.4 di MB Crusher acquistata dall'abruzzese Sismex per effettuare campagne di frantumazione in cantiere, ha poi consentito all'impresa di sperimentare la produzione di un nuovo materiale, un eco calcestruzzo non portante. Il direttore tecnico Alessio Granifero ci spiega tutti i dettagli.

Unire famiglia e lavoro non è semplice, né immediato. Nei due contesti le dinamiche interpersonali sono differenti e il rischio, spesso, è di non riuscire ad agire il giusto distacco per prendere le decisioni necessarie. La storia però, come sempre, viene in nostro soccorso ricordandoci che il tessuto imprenditoriale italiano è costellato da una miriade di imprese familiari che sono riuscite a conciliare le due dimensioni. Anzi, hanno trasformato questa peculiarità nella loro forza. Con questo articolo vi portiamo in Abruzzo, terra “forte e gentile”, per usare le parole dello scrittore Primo Levi, per raccontarvi una di queste realtà: si chiama Sismex ed è un bell’esempio di “ditta familiare” che pensa in grande. Ha sogni, progetti, ambizioni e soprattutto un pensiero lungimirante. E, come vi racconteremo nelle prossime righe, è riuscita a inventarsi nuove specializzazioni partendo dall’esistente, trasformando letteralmente le macerie in risorse. In particolare, focalizzeremo l’attenzione sulla benna frantoio BF 120.4 di MB Crusher che ha contribuito a trasformare un’idea in realtà: è stata, infatti, l’attrezzatura che ha consentito a Sismex di sperimentare la produzione di un nuovo materiale. Di seguito sveliamo tutti i dettagli.

 

 

 

Sismex, nuove strade a partire da quella maestra

Facciamo le cose per bene e partiamo dagli esordi: nel 2012 quando, capitalizzando l’esperienza maturata in precedenti imprese, Pietro e Luciana Granifero, insieme a loro figlio Alessio (nella foto a destra), danno vita a Sismex. Dagli inizi a oggi l’assetto è cambiato – la vita ci regala sorprese piacevoli e spiacevoli – ciò che è rimasta immutata però è la volontà di andare avanti insieme. Oggi Luciana continua a occuparsi della parte amministrativa, Alessio ha preso in mano le redini dell’intera azienda, nel ruolo di direttore tecnico, affiancato dalla compagna Valeria, che gestisce l’impianto. L’impianto, sì, perché le specializzazioni di Sismex attualmente sono due: demolizioni e recupero rifiuti speciali non pericolosi. Con un organico di 16 dipendenti, una flotta di una trentina di macchine e un raggio di azione che si estende tra Pescara e Chieti, è tra le aziende più gettonate sul territorio abruzzese per entrambe le attività. “Nati come impresa di movimento terra, ci siamo poi evoluti prestando molta attenzione al modificarsi del settore”, racconta Alessio Granifero. Ed eccoci al pensiero lungimirante di cui abbiamo fatto cenno prima. “Per quanto riguarda le macerie, prima ci limitavamo a ritirarle nel nostro impianto, oggi, invece, forniamo anche un servizio di fornitura di casse scarrabili che portiamo direttamente nei cantieri: le imprese, così, possono differenziare i rifiuti e le macerie (laterizio, cartongesso, legno, etc.) direttamente mentre lavorano, a favore di un cantiere più pulito e organizzato, e poi, una volta concluso il lavoro, le andiamo a ritirare e le portiamo presso il nostro impianto o, a seconda del materiale raccolto, lo conferiamo nei centri autorizzati per lo smaltimento rifiuti”. Un esempio di come un’attività può prendere nuove strade.

 

La BF 120.4 utilizzata per produrre calcestruzzo non portante

La fornitura di cassoni scarrabili non è l’unico esempio di lungimiranza di Sismex. Il secondo riguarda la benna frantoio BF 120.4, in possesso dell’impresa da diversi anni, testimonianza della durevolezza delle attrezzature firmate MB Crusher. “Acquistata per effettuare le campagne di frantumazione in cantiere per il riutilizzo degli inerti prodotti durante le demolizioni, da usare poi nei sottofondi stradali e nei riempimenti delle fondazioni, nel tempo abbiamo iniziato a utilizzare la BF 120.4 anche in un’altra applicazione”, racconta con soddisfazione Alessio. “A un certo punto ci è venuta l’idea di realizzare, presso il nostro impianto, un materiale riciclato che avesse una pezzatura particolare e un tipo di macinazione idonea a un inerte riciclato adatto alla produzione di calcestruzzo non portante. E la benna frantoio di MB Crusher si è rivelata l’attrezzatura ideale per eseguire questo tipo di lavoro”. Il materiale prodotto con la BF 120.4 viene poi mischiato con il cemento, et voilà blocchi di eco calcestruzzo. Perché li definisci eco? “Perché non andiamo a utilizzare materie prime naturali, ma usiamo materiali riciclati con la benna frantoio. I blocchi che ne risultano, essendo di calcestruzzo non portante, vengono utilizzati per muri di recinzione, muri controterra, etc.”, continua Alessio.

 

Nei cantieri di demolizione di Sismex è tuttora attiva la benna BF 120.4

Un’altra domanda sorge spontanea: oggi la benna frantoio MB viene utilizzata solo per questa applicazione o la usate tuttora nei cantieri di demolizione per frantumare i materiali di risulta? Alessio ha la risposta pronta: “La benna BF 120.4 è autorizzata dalla Regione Abruzzo per le campagne di frantumazione in cantiere, quindi sì, è tuttora utilissima anche per questa applicazione. In particolare, siamo molto attivi nelle demolizioni di fabbricati, opifici ed edifici residenziali”. Sono passati diversi anni da quando l’avete acquistata. Perché avevate scelto proprio questa attrezzatura? “Sicuramente per l’affidabilità del marchio, avevamo visto la benna frantoio di MB all’opera in cantieri di altre aziende. Noi crediamo molto nell’affezione al marchio: per esempio come escavatori abbiamo per la maggior parte Caterpillar, perché ci dà sicurezza, la stessa sensazione che abbiamo con Cat è traslata con MB per questa tipologia di attrezzatura. Per quanto riguarda poi il modello da noi scelto, la BF 120.4, siamo sempre stati soddisfatti del rapporto prestazioni-costi”.

La passione e l’entusiasmo che si evincono dalla voce di Alessio ci suggeriscono un’ultima domanda, che esula dalla professione in senso stretto: sei soddisfatto di quello che fai? “Mi sento fortunatissimo, svolgo un mestiere che mi piace, lavoro nel mio territorio, a cui la mia famiglia è molto legata, e riusciamo a lavorare sempre con le stesse aziende che continuano a chiamarci per collaborare. Mi sento davvero appagato. Tutto questo me lo ha trasmesso mio padre Pietro, che è stato il mio mentore”. Per usare un gergo da addetti ai lavori, Pietro ha gettato le fondamenta, Alessio le sta sviluppando.

 

 

Vuoi conoscere meglio la benna frantoio MB Crusher? Ascolta il primo episodio della nostra serie podcast A tu per tool

 

 

 

 

 

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