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08/01/2025

Ipas 2.0 è il nuovo sistema anticollisione lanciato da Incofin

Testo di: Daniela Stasi

Incofin presenta Ipas 2.0, l'ultima generazione del sistema di anticollisione ideato dalla coreana Kigis. Tra le novità sostanziali, la triangolazione delle antenne.

È passato giusto un mese da quando abbiamo parlato di Incofin sul nostro portale. L’azienda infatti è continuamente impegnata nella ricerca di innovazioni che riguardano la prevenzione sui luoghi di lavoro. Tra le più recenti, ecco Ipas 2.0, nuova versione del più che collaudato sistema di anticollissione ideato dalla coreana Kigis. Come sempre, è il sales team leader Daniele Davanzo a illustrarci in modo esaustivo le differenze sostanziali tra la precedente versione e il nuovo modello.

 

Le cinque novità introdotte dal sistema anticollisione Ipas 2.0 di Incofin

Prima modifica introdotta, il display. Non è più analogico a led come in precedenza, ma a cristalli liquidi da 3,5 pollici touch screen e a colori, da cui è possibile settare il sistema in tutte le sue configurazioni (stabilire le distanze, attivare sirene o luci di segnalazione, fino a impostare le triangolazioni delle antenne). Il monitor, inoltre, è in grado di comunicare all'operatore il tipo di ostacolo rilevato, se veicolo o pedone, e di darne indicazione sonora.

"Ipas 2.0 poi, oltre a dare la possibilità di installare una o più antenne, permette a ogni singola antenna di essere configurata in maniera autonoma, con una distanza da uno a 30 metri - spiega Daniele - Prima si configurava il medesimo raggio di rilevamento per tutte, senza distinzione; ora ogni antenna può essere settata con una sua distanza specifica con il vantaggio di customizzare il monitoraggio dell’area di lavoro a seconda delle necessità".

E ancora, cambia la frequenza di comunicazione: Ipas 2.0 è sempre con tecnologia UWB, ultra-wideband, ma si passa da 4 a 6,2 gigahertz. In questo modo si vanno a ridurre i rumori e le schermature e ad aumentare la possibilità di oltrepassare qualsasi tipo di ostacolo che si interpone tra l’antenna del veicolo e il tag pedone.

"Da evidenziare inoltre il nuovo sistema di triangolazione, per dare forma all’area da monitorare - continua Davanzo - Vengono posizionate tre antenne, una è la master, le altre due (denominate slave) sono di supporto. Con la triangolazione, l'avviso non è generico: tramite lo schermo l’operatore riesce a capire da dove arriva la rilevazione. Lo schermo è infatti suddiviso in otto spicchi dove viene indicata la direzionalità della segnalazione. Si tratta davvero di un grande plus, soprattutto in cantieri in cui transitano macchine ad alta velocità, come per esempio le pale gommate". Tra l'altro, se non si vuole mantenere la rlevazione a 360 gradi, si può settare la direzionalità, solo davanti quando si procede in marcia avanti o solo posteriore quando si è in marcia indietro".

Quinta innovazione, il rinnovamento del tag pedone, dispositivo che, in caso di prossimità ai veicoli, allerta chi lo indossa con un suono e una vibrazione. "Kigis si è davvero superata - conclude Daniele - Il tag pedone ha oggi un design totalmente differente, un peso inferiore, ed è molto più compatto. Si è mantenuta però inalterata la durata della batteria, come in precedenza. Questo nuovo tag è più confortevole e comodo, delle dimensioni di uno smartwatch è indossabile come un braccialetto da polso o come una fascia da braccio. Si può ancora optare per la classica applicazione su caschetto, ma non più tramite click ma mediante un supporto in cui si incastra il tag, incollabile con il bioadesivo direttamente sul casco". Ora è quindi compatibile con qualsiasi modello di casco, prima invece non tutti risultavano adatti.

Aggiungiamo infine che Ipas 2.0 è resistente alla polvere e all'acqua, pertanto non teme i cantieri più impegnativi.

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