“Non si butta via niente!” ci dicevano le nonne una volta. Quello che avanzavi, se lo avanzavi, diventava qualcosa di diverso. Al massimo, se si trattava di cibo, te lo trovavi in tavola il giorno dopo. Buttare via era sprecare, sprecare era anche perdere denaro. Insomma, l’economia circolare in realtà esisteva anche allora.
Lo stesso si potrebbe dire, oggi, nei processi di demolizione, soprattutto quando si tratta di demolire per poi riqualificare e ricostruire. Non si butta via niente, o quasi. Si seleziona il materiale, se necessario lo si lavora, e poi lo si riusa. Direttamente in cantiere o da qualche altra parte.
Lo sa bene un’azienda spagnola, che di recente ha demolito il suo vecchio capannone, per costruirne poi un altro nello stesso posto. “La nostra demolizione è stato molto di più che abbattere il capannone” – ci raccontano – È stato come distruggere una costruzione fatta con i Lego per poi usare li stessi mattoncini per costruirne una di nuova. Così abbiamo fatto noi. Quello che abbiamo demolito lo abbiamo riutilizzato per la maggior parte per rifare lo stabile. Il lavoro più grosso l’ha fatto la benna frantoio MB Crusher, con la quale abbiamo frantumato i materiali inerti di risulta per riusarli come base per il nuovo capannone. Il tutto con una sola macchina operatrice, con un unico operatore, nello stesso cantiere, in tempi rapidi e con un minimo investimento.” (https://www.youtube.com/watch?v=9Vt2vwshOqQ&list=PLL5YvJg_dLTMsdIVKf62RVgeYv7GNWnbw)
Demolizione di un edificio: quindi solo e soltanto rifiuti? No, anzi. Demolire è un processo fatto di molti passaggi, tempi, costi, che però rappresentano le basi di un cambiamento. Se poi il processo rispetta determinati criteri, usa certi tipi di macchinari, diventa anche un vantaggio per l’azienda che se ne occupa. Basti pensare che una demolizione sostenibile consente di salvare circa l’80% dei rifiuti dalla discarica. La demolizione selettiva – green demolition o deconstruction - può apparentemente sembrare più costosa, più lunga, più impegnativa. Ma in realtà consente di risparmiare soldi, costi di conferimento in discarica, tempo e apporta benefici fiscali.
In Francia un’azienda è riuscita a riciclare quasi tutte le macerie della demolizione di una vecchia casa e riutilizzarle per costruire la nuova direttamente sul posto, dimenticandosi tutti i problemi di logistica e smaltimento.
In Turchia, lo stesso operatore dell’escavatore ha recuperato e riciclato il materiale da demolizione di un’arteria stradale – un misto di basalto e asfalto – direttamente in cantiere e con un costo molto basso. Come? Attaccando al suo escavatore una benna frantoio BF90.3, che ha raccolto il materiale scavato, lo ha frantumato e messo a disposizione in cantiere per un immediato riutilizzo. (https://www.youtube.com/watch?v=m3R4urewE8Y)
La demolizione selettiva, quindi, è il primo passo verso l’economia circolare nelle costruzioni e consente di valorizzare gli scarti ottenuti. E la qualità del risultato dipende dal tipo di processo di demolizione e dai macchinari utilizzati per la separazione e lavorazione dei materiali di risulta.
La gamma di prodotti MB Crusher è proprio pensata e costruita proprio su queste esigenze.
Ad esempio, se c’è bisogno di avere materiale con diverse pezzature, basta regolare le mascelle della benna frantoio oppure cambiare i pannelli della benna vagliante direttamente in cantiere (https://www.youtube.com/watch?v=TrneX2xULCo). Se c’è bisogno di movimentare materiale di diverso tipo e grandezza, basta installare sulle pinze MB-G il giusto accessorio.
Chiunque usi i macchinari MB può dare valore ai rifiuti del suo cantiere, trasformando gli scarti in materiale di qualità, convertendo la materia prima in profitto.
Con le attrezzature MB Crusher il recupero della massima quantità e con la migliore qualità possibile dei materiali di scarto diventa possibile e con vantaggi concreti: diminuzione dei costo di trasporto del materiale di risulta, abbattimento dei costi di conferimento in discarica o in impianti di trattamento, annullamento dei costi di riacquisto del materiale, ricavi ottenibili tramite il riutilizzo o il riciclo del materiale.
Se ben gestito, inoltre, un progetto di demolizione sostenibile ha un impatto significativo sullo stato di abbandono di molte aree urbane e industriali: dove una casa o un magazzino fatiscente vengono demoliti e sostituiti con uno nuovo, lì si crea valore aggiunto, con benefici per tutta l’area e per la Comunità che ci abita vicino.
L’obiettivo di riciclare il 70% dei rifiuti edili entro il 2020, come ha stabilito l’UE è quindi possibile quando e dove si usano soluzioni adeguate.