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07/01/2021

SansOne, il posatubi di Laurini, il nuovo “eroe” della stabilità e della precisione

Testo di: Daniela Stasi

Il 2021 inizia in grande stile per Laurini Officine Meccaniche. A breve, infatti, lancerà la sua prima gamma di posatubi dal nome particolarmente evocativo, SansOne. Molti i punti di forza, tra cui spicca il braccio brevettato con compensazione per lavorare in pendenza. A spiegarci tutte le peculiarità è Marco Laurini, che ci accompagna nel backstage dell'azienda, dove SansOne è stato trasformato da idea a realtà.

Se si pronuncia il nome Sansone, viene subito in mente l’eroe biblico dotato di una prodigiosa forza fisica, in grado di affrontare mille uomini e di non esitare mai. Ed è proprio questa leggendaria energia ad aver ispirato la parmense Laurini Officine Meccaniche nella scelta del nome del suo posatubi: ecco quindi SansOne, dove la O maiuscola non è una svista, ma un gioco linguistico che evoca anche il “numero uno” in inglese. Insomma, già dal nome, si evince che le aspettative su questa nuova macchina, progettata e realizzata dall’azienda di Busseto, sono altissime. Abbiamo chiesto di descrivercela a Marco Laurini che, come sempre, in un’interessante chiacchierata, ci ha illustrato le caratteristiche e i punti di “forza”, portandoci dietro le quinte della progettazione.

L'intervista a Marco Laurini

Iniziamo dalla “carta d’identità” di SansOne, ci tratteggi un profilo della macchina.

SansOne ha qualcosa in più rispetto ai posatubi esistenti. Nelle fasi di progettazione, infatti, l’obiettivo era quello di migliorare gli aspetti fondamentali di questa tipologia di macchina, primo tra tutti la visibilità. Tramite un programma di realtà virtuale abbiamo potuto verificare che, dal punto di vista dell'operatore, SansOne consente una perfetta visibilità in tutte le direzioni. E si tratta di un aspetto molto importante nei posatubi perché lavorano in batteria e l’operatore deve poter guardare sia davanti a sé, dove posa il tubo, sia dietro, che lateralmente, per vedere come si muovono i colleghi. Per ottenere una visibilità totale, abbiamo “sconvolto” il layout e spostato la posizione dei componenti: così, per fare un esempio, il radiatore, che in genere è alto e stretto e posizionato davanti, in SansOne è lungo e basso e collocato di lato. Per fare ciò abbiamo abbassato il cofano anteriore, in modo che l’operatore possa vedere più vicino, davanti al muso. Stessa operazione con la parte posteriore della macchina: di solito il serbatoio del gasolio è dietro il sedile; noi lo abbiamo abbassato per consentire all’operatore di vedere addirittura il gancio di traino della macchina.

Oltre alla visibilità, ci sono altre caratteristiche che avete ritenuto fondamentali?

Sì, altro aspetto che caratterizzerà la nostra gamma di posatubi è la stabilità, studiata cercando di abbassare il centro di gravità di tutti i componenti: in sostanza, a parità di peso della macchina, abbiamo un baricentro più basso che aiuta soprattutto nel lavoro in pendenza a rendere la macchina più stabile. La stabilità, inoltre, è anche incrementata da un nostro brevetto sulla realizzazione del braccio per la posa dei tubi: questa idea consiste nell’avere un braccio articolato che si possa spostare in avanti e indietro, quindi spostando il carico rispetto al baricentro della macchina, a seconda se si lavora in salita o in discesa, si può mantenere il baricentro della macchina stessa nella posizione ottimale.

Interessante il braccio brevettato con compensazione per lavorare in pendenza. Può approfondire il concetto per i nostri lettori?

È un sistema che ha il nodo e il perno nella parte centrale del braccio, permette di muovere il carico in avanti o indietro rispetto al senso di marcia, e non solo lateralmente come i bracci standard dei posatubi. Questo è possibile grazie a pistoni idraulici contraddistinti da un movimento lento e preciso che permettono, man mano che la macchina si muove in salita o in discesa, di spostare il baricentro avanti o indietro per mantenere la macchina più stabile. Questo movimento non è automatico, perché riteniamo che sia l’operatore a dover decidere se spostare il carico. È una nostra ideazione per la quale abbiamo fatto domanda di brevetto: non esisteva su questa tipologia di macchine, andrà a vantaggio della stabilità e agevolerà nella posa dei cosiddetti “collegamenti”, ossia i punti in cui un tubo già posato viene accoppiato a un altro tubo. Come si sa, le macchine adibite a questo lavoro devono muoversi con piccoli movimenti. Grazie al nostro braccio, in questi casi, si potrà muovere millimetricamente il tubo senza spostare minimamente la macchina. SansOne è una vera macchina di precisione.

Ha parlato di gamma di posatubi, svilupperete più modelli?

Sì, realizzeremo tre modelli con tre differenti capacità massime di sollevamento: 45, 70 e 100 tonnellate.

Sappiamo che alle imprese del settore pipeline, attive in tutto il mondo, sta molto a cuore il tema del trasporto. Come lo avete affrontato con SansOne?

Nei due modelli più piccoli, quelli da 45 e 70 tonnellate, grazie all'ampliamento del sottocarro, i cingoli che si allargano durante la fase di lavoro, si stringono poi nella fase di trasporto; nel modello più grande, da 100 ton, invece, i cingoli si possono addirittura staccare con un sistema di attacco rapido idraulico, per poter poi riporre i componenti in container. Questa peculiarità sarà decisiva soprattutto per le imprese che lavorano su grandi progetti all'estero: dovendo effettuare la spedizione via mare, è fondamentale poter risparmiare sui costi di trasporto e con l’invio della macchina in container il risparmio è del 70%.

Quanto tempo richiedono il montaggio e lo smontaggio del modello più grande per poterlo inserire nei container?

Due persone in mezza giornata possono smontare tutti i componenti e posizionarli nel container; lo stesso tempo per il successivo montaggio.

Come e perché avete deciso di progettare e realizzare un posatubi?

L’idea di creare SansOne è nata ascoltando le richieste del mercato. Inoltre, si tratta di una macchina che mancava nella nostra gamma. Ci sembrava corretto poter disporre di un mezzo che contribuisce a rappresentare il settore nel quale oggi Laurini Officine Meccaniche è conosciuta a livello mondiale. In realtà non è il nostro primo posatubi: avevamo realizzato un prototipo nel 2007, che al tempo abbiamo venduto. Anche quello era dotato di particolarità che consentivano di avere caratteristiche superiori rispetto ai modelli allora in commercio. Solo che all’epoca non avevamo considerato il prezzo, che non era concorrenziale rispetto a quello dei posatubi dei più grandi costruttori internazionali. L’idea di partenza di SansOne è stato proprio il nostro prototipo, che ci ha permesso di tenere ben presente dei punti fondamentali e, al contempo, di tenere conto dell'economia: in questo caso, infatti, abbiamo ottimizzato i costi per poter lanciare sul mercato una macchina con un prezzo competitivo.

Quali altri aspetti o peculiarità distinguono SansOne dagli altri posatubi presenti sul mercato?

Ce ne sono diversi. Per esempio, tutti i comandi della macchina sono posizionati sui braccioli del sedile, non c’è più il cruscotto: è presente un joystick multifunzione per parte, più alcuni comandi finger, quindi l'operatore, semplicemente con le dita, può comandare tutte le funzioni. Inoltre, il monitor touchscreen da 12 pollici, fissato al sedile tramite un braccetto, permette di monitorare tutti i parametri, dalla temperatura alla pressione, e di vedere la telecamera a 360 gradi senza doversi girare o sporgere. L’operatore vede esattamente quello che circonda la macchina e dal sedile ha il totale controllo di tutto.

Da quanto ci ha raccontato, ci è venuta voglia di vedere SansOne al lavoro. Quando saranno in commercio i tre modelli?

Terminata la fase prototipale a fine 2020, da fine gennaio inizieremo a provare il prototipo del modello più grande, SanSone100, con le dimostrazioni sul campo. Dopodiché inizieremo con la commercializzazione in primavera, a partire dal modello più piccolo. SansOne inizierà così a farsi conoscere.

 

 

Caratteristiche tecniche, dati e numeri

Larghezza macchina

SansOne 45 ton: dotato di carro allargabile, trasporto 3 metri, 3,50 metri col carro allargato;

SansOne 70 ton: dotato di carro allargabile, trasporto 3 metri, 3,60 metri col carro allargato;

SansOne 100 ton: trasporto senza smontare i sottocarri, larghezza di 3,65 m; con smontaggio dei sottocarri: parte centrale della macchina (telaio con motore e verricelli) larghezza di 2,30 metri. Come già scritto, può essere stivato in container: due da 40’ e uno da 20’.

Motore

Stage V per tutti e tre i modelli, caratteristica che consente di acquisire punti per le gare d’appalto per la realizzazione di metanodotti.

SansOne 45 ton: motore Cat C7.1 da 225 cv a 2.000 giri/min;

SansOne 70 ton: motore Cat C9.1 da 330 cv a 2.000 giri/min;

SansOne 100 ton: motore Cat C9.3B da 415 cv a 2.000 giri/min.

Coppia: costante da 1.600 a 2.000 Nm

Trasmissione: idrostatica

Impianto idraulico: componentistica firmata Danfoss; da evidenziare che l’impianto è gestito elettronicamente, per esempio il controllo della trazione è automatico, il rapporto di trasmissione e la velocità vengono modificati in base al carico e alle pendenze, senza mai mandare in stallo il motore.

Sistema antiribaltamento: gestito anch’esso dalla centralina Danfoss, può essere amministrato dal display touchscreen in due diverse funzionalità, a seconda che la macchina lavori da sola o insieme alle altre in batteria.

Verricello di sollevamento del gancio: a doppia velocità, per movimentazione a vuoto o col carico, sempre con la possibilità di variare da zero al massimo con il joystick.

 

 

 

Per saperne di più, guarda i video:

 

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